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Primo classificato, Premio letterario Ugo Forno "Il coraggio di scegliere"

Il coraggio di scegliere
Ugo Forno è un ragazzino di 12 anni appena promosso in terza media. Vive a via
Nemorense e una mattina esce di casa e, senza dire niente alla mamma, torna con
delle armi e le nasconde. Poco dopo esce di nuovo; nei suoi giri per il quartiere viene
a sapere che un gruppo di nazisti per coprirsi la ritirata vuole far saltare il ponte
sull’Aniene, lungo la via Salaria.
Ugo, a differenza di molte altre persone anche adulte, si pone il problema che i
soldati nazisti, andando via dall’Italia, si sarebbero vendicati in qualunque modo
degli italiani che vedevano come traditori. Ugo non si pone il problema se quello che
sta per fare spetti a lui: sa solo che il ponte sulla Salaria, che i nazisti stanno minando,
è fondamentale per la sua città e per tutti i suoi abitanti.
Ugo fa la sua scelta e la fa da solo. Questo mi ha colpito molto perché noi che
abbiamo la sua stessa età oggi siamo più propensi a ragionare in gruppo e a prendere
decisioni comuni. Ugo alla stessa nostra età ha avuto la capacità e la freddezza di
capire al volo e prendere in mano una situazione.
Io penso sia vero che spesso gli uomini facciano finta di non vedere e di non
accorgersi di quello che succede all’esterno della propria casa, e non solo nel proprio
paese ma in tutto il mondo. Mi accorgo che anche parte della mia generazione si
comporta così. Per esempio. Oggi, a chi verrebbe in mente di offrirsi volontario per
salvare qualcuno o qualcosa in uno Stato di pericolo? A nessuno. Adesso si pensa al
benessere proprio e l’aiutare gli altri è un principio secondario.
A questa riflessione vorrei avvicinare alcune parole di un rapper italiano (Guè
Pequeno, “Penna Capitale”, 2006).
“Crescendo ha visto il meglio e il peggio
Vuole disegnare il futuro, sfidare il destino e fargli uno sfregio
Vede chi dentro è un re restare zitto e prendere sputi
E gli schiavi vestiti bene parlare, ma a lui sembrano muti
Tiene stretti i sogni e mantiene i pensieri crudi
Tra la folla mentre aspetta alla fermata troppi minuti
E dopo il morire vivere ancora come gli scrittori
L’anima pesa solo 21 grammi
Voler sollevare troppo può causare drammi
La svolta è figlia di sbattimento
Lui non fa smorfie false non ha bugie nelle tasche tiene ben alto il mento
Finchè arriverà il momento, arriverà il suo tempo
E con le mani toccherà il firmamento”.
Pietro Coppari, Classe II F
Scuola secondaria di Primo grado “Giuseppe Sinopoli”

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